Era l’estate dei miei 18 anni.
Per V. e M.
che sanno cos’è l’amore
Era l’estate dei miei 18 anni e mi sentivo già grande.
Avevo iniziato ad andare a ballare
ed il coprifuoco si allontanava sempre un po’ di più.
Mio fratello maggiore quell’estate
decise che potevo iniziare ad uscire con lui:
finalmente non ero più vista come “la sorellina rompiscatole”.
Era l’estate dei miei 18 anni quando incontrai un suo amico,
un ragazzo alto e con gli occhi cerulei
che mi faceva sentire bella senza bisogno di sforzarmi,
che mi prendeva per mano e mi faceva stare bene.
Non lo sapevo nemmeno cosa fosse il vero amore,
non avevo una mamma a cui chiedere consigli
e non avevo una sorella a cui rubare i vestiti più belli.
Ma a quel ragazzo non importava,
perché lui sapeva leggere attraverso la mia armatura.
Questa è l’estate dei tuoi 18 anni e ti senti già grande.
Hai iniziato ad andare a ballare (ma non quanto vorresti)
ed il coprifuoco gioca a nascondino sempre di più.
Questa è l’estate dei tuoi 18 anni
ma è così bello vederti diventare una donna,
osservarti mentre in scarpe da ginnastica e senza trucco (stupenda),
ti infili nei miei vestiti più belli per il tuo appuntamento.
Ma soprattutto
amo vedere tutte le tue sfumature:
serena e tranquilla prima di uscire,
un po’ timida ed insicura prima di scendere le scale
e sparire dietro il cancello,
euforica al tuo ritorno,
dolce quando sorridi per un messaggio ricevuto.
Oggi per me sei sempre la mia piccola sorellina,
e quel ragazzo dagli occhi belli è ancora il mio compagno.
La mia estate dei 18 anni è ormai lontana,
ma voi ogni giorno,
in un tempo senza età,
continuate ad insegnarmi cosa sia il vero amore.
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